Durata: 2 min 20 sec
Uscita: 26 ottobre 2007 (US)
Uscita: 26 ottobre 2007 (US)
00:00 - Classificato R; vietato ai minori di 17 anni non accompagnati da adulti (presenza di droga e linguaggio volgare)
00:05 - Benicio del Toro è Jerry Sunborne,..
00:07 - ..eroinomane
00:10 - Logo di produzione
00:11 - David Duchovny (nel film probabilmente non verrà mai detto il suo nome) è il migliore amico di Jerry..
00:07 - ..eroinomane
00:10 - Logo di produzione
00:11 - David Duchovny (nel film probabilmente non verrà mai detto il suo nome) è il migliore amico di Jerry..
00:14 - ..ucciso con un'arma da fuoco mentre tentava di fermare la violenza di un marito nei confronti della propria moglie
00:30 - Hale Berry é Audrey Burke, madre di due figli e vedova del personaggio interpretato da Duchovny
00:32 - Rabbia e disperazione
00:39 - L'incontro al funerale
00:41 - "Your dad was my best friend"
00:45 - "Thanks for coming"
"Sure"
00:48 - Elaborazione del lutto
00:50 - Il lento ritorno alla quotidianità.. non è ancora dato sapere se le parti con Duchovny saranno presentate ad inizio film o proposte tramite flashback ma suppongo sarà utilizzato quest'ultimo espendiente per rafforzare in determinate e precise occasioni l'ideale dei trascorsi amichevoli fra Jerry e il defunto marito di Audrey
00:54 - Un legame destinato a crescere
00:56 - Il vuoto che genera solitudine
00:58 - "..there is help here" Audrey propone a Jerry di convivere sotto lo stesso tetto
01:00 - La sedia vuota enfatizza la mancata chiusura del cerchio "famigliare", come il tavolo rotondo apparecchiato solo fino a metà
01:01 - "I need you to stay.."
01:03 - Jerry instaura da subito un buon rapporto con Dory Burke (l'esordiente Micah Berry)
01:05 - Il ricordo della felicità perduta assume le fattezze tangibili della fede nuziale
01:06 - Altra inquadratura significante; Audrey seduta sullo sfondo della sua grande casa, in primo piano una poltrona vuota
01:08 - Il caratterista John Carroll Lynch, amico di famiglia
01:09 - "I don't know for never I feel happy again"
01:12 - Infelicità, Audrey non riesce a prendere sonno
01:16 - "I need to sleep.. I'm wondering maybe you'll be would help me"
01:18 - "I don't know about this.."
01:21 - Una bella scena dalla forte carica emotiva perchè priva di malizia
01 :24 - "..you his girlfriend?"
"No, he was my housband's best friend"
01:28 - Ma niente bacio, lei si ritrae nel momento culminante
01:31 - "Why I'm here?"
01:32 - "Would yuo like help me?"
01:35 - "One, two.. three"
Si fa sempre più forte l'affiatamento fra Dory e Jerry (notare il cerotto antifumo sul braccio)
01:41 - "I wanna be your friend forever"
01:42 - Le mani si sfiorano ed incontrano sott'acqua..
01:43 - ..e fuori dall'acqua
01:49 - Mezzi volti alla disperata ricerca della propria metà
01:50 - La dipendenza da eroina di Jerry sembra trattata in modo talmente blando da sembrare un mero pretesto per calare il personaggio in un contesto forzatamente problematico
01:51 - Presentazione dei due attori premio Oscar
01:55 - "He had a fire"
"Yeah"
01:58 - Frammenti di immagini e parole scorrono nella fiamma e sulla melodia di "Good Days, Bad Days" di Richard Butler, fino a comporsi nel titolo del film
02:18 - 26 ottobre negli States, a data da destinarsi in Italia (scommetto 2 sesterzi sull'uscita pre-natalizia)
Conclusioni
00:30 - Hale Berry é Audrey Burke, madre di due figli e vedova del personaggio interpretato da Duchovny
00:32 - Rabbia e disperazione
00:39 - L'incontro al funerale
00:41 - "Your dad was my best friend"
00:45 - "Thanks for coming"
"Sure"
00:48 - Elaborazione del lutto
00:50 - Il lento ritorno alla quotidianità.. non è ancora dato sapere se le parti con Duchovny saranno presentate ad inizio film o proposte tramite flashback ma suppongo sarà utilizzato quest'ultimo espendiente per rafforzare in determinate e precise occasioni l'ideale dei trascorsi amichevoli fra Jerry e il defunto marito di Audrey
00:54 - Un legame destinato a crescere
00:56 - Il vuoto che genera solitudine
00:58 - "..there is help here" Audrey propone a Jerry di convivere sotto lo stesso tetto
01:00 - La sedia vuota enfatizza la mancata chiusura del cerchio "famigliare", come il tavolo rotondo apparecchiato solo fino a metà
01:01 - "I need you to stay.."
01:03 - Jerry instaura da subito un buon rapporto con Dory Burke (l'esordiente Micah Berry)
01:05 - Il ricordo della felicità perduta assume le fattezze tangibili della fede nuziale
01:06 - Altra inquadratura significante; Audrey seduta sullo sfondo della sua grande casa, in primo piano una poltrona vuota
01:08 - Il caratterista John Carroll Lynch, amico di famiglia
01:09 - "I don't know for never I feel happy again"
01:12 - Infelicità, Audrey non riesce a prendere sonno
01:16 - "I need to sleep.. I'm wondering maybe you'll be would help me"
01:18 - "I don't know about this.."
01:21 - Una bella scena dalla forte carica emotiva perchè priva di malizia
01 :24 - "..you his girlfriend?"
"No, he was my housband's best friend"
01:28 - Ma niente bacio, lei si ritrae nel momento culminante
01:31 - "Why I'm here?"
01:32 - "Would yuo like help me?"
01:35 - "One, two.. three"
Si fa sempre più forte l'affiatamento fra Dory e Jerry (notare il cerotto antifumo sul braccio)
01:41 - "I wanna be your friend forever"
01:42 - Le mani si sfiorano ed incontrano sott'acqua..
01:43 - ..e fuori dall'acqua
01:49 - Mezzi volti alla disperata ricerca della propria metà
01:50 - La dipendenza da eroina di Jerry sembra trattata in modo talmente blando da sembrare un mero pretesto per calare il personaggio in un contesto forzatamente problematico
01:51 - Presentazione dei due attori premio Oscar
01:55 - "He had a fire"
"Yeah"
01:58 - Frammenti di immagini e parole scorrono nella fiamma e sulla melodia di "Good Days, Bad Days" di Richard Butler, fino a comporsi nel titolo del film
02:18 - 26 ottobre negli States, a data da destinarsi in Italia (scommetto 2 sesterzi sull'uscita pre-natalizia)
Conclusioni
Probabilmente, al di là delle regole, Dogma 95 ha avuto il merito di riavvicinare lo spettatore alla realtà dei personaggi tramite la ricerca di una loro dimensione privata e reale. Questo Susanne Bier lo sa bene e finora non ne ha mai fatto alcun difetto, pur allontanandosi sensibilmente dalla filosofia dogmatica. Nella sua prima incursione statunitense, la pluripremiata danese guadanga un cast di primo piano ma perde la fidata produzione Zentropa di Lars Von Trier e lo storico sceneggiatore Anders Thomas Jensen (sostituito dall'anonimo Allan Loeb); questo potrebbe compromettere gli equilibri narrativi, rendendo meno interessanti e più banali le tematiche proposte (dalla disgregazione famigliare al rapporto genitore/figli), da sempre care alla regista.
Fattore Figosità: ***1/2
Fattore Bruttura: **
Fattore Attesa: ***1/2
1 commento:
Dogma 95...
all'inizio lessi la tabella con la regolamentazione completa ma la cosa non la trovai di grande spirito creativo. Poi cercai di capire e apprezzare. L'intento mi riuscì solo in parte. Quanto al film in questione il mio fattore d'attesa è minimo, storie del genere non credo abbiano più molto da raccontare, alla fine tutto gira attorno a meccanismi troppo gelatinosi. L'aspetto umanistico eccessivamente analizzato in queste trame mi provoca una sorta di regressione artistica, scontatezza e mancanza di carisma. Che poi la storia in se pare abbia molto a che fare con Monster's ball, anche in quel caso film che ho apprezzato smodatamente per i primi 2 giorni di vita e poi dimenticato.
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